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Che forma dare agli obiettivi business? La prima cosa che viene in mente sono certo gli obiettivi SMART, di cui hanno sentito parlare anche i sassi ormai. Ma è davvero l’unica via percorribile?

O meglio: basta che un obiettivo sia SMART per darci le migliori possibilità di raggiungerlo?

Quando gestisci un’attività tutta tua, definire obiettivi e piani d’azione è il pane quotidiano. E sarà capitato anche a te di farti queste stesse domande – magari durante una revisione periodica del tuo business o uno di quei pomeriggi in cui ti vengono mille dubbi.

Così ho pensato di condividere con te alcune formule per la definizione degli obiettivi che ho incontrato nelle mie letture. Buona scoperta!

 

Obiettivi SMART: un ripasso veloce

Anche se i termini che compongono l’acronimo sono cambiati un po’ nel tempo, la formula definisce sempre la stessa cosa ovvero un obiettivo:

  1. SPECIFIC > Specifico
  2. MEASURABLE > Misurabile
  3. ACHIEVABLE > Raggiungibile
  4. RELEVANT > Rilevante
  5. TIME-BOUND > Circostanziato nel tempo

Gli obiettivi SMART sono utili perché il successo della tua attività dipende dai fatti, non dalle aspirazioni. Passare da una proposizione generica a un obiettivo con tutte le caratteristiche che lo rendono SMART offre tanta chiarezza in più su come trasformare il desiderio in realtà.

Prendiamo ad esempio la regina delle aspirazioni: guadagnare di più.

Finché rimane nel mondo delle idee vaghe, non è molto utile. Ma quando diventa SMART, ad esempio “aumentare il fatturato del secondo semestre 2022 di 10.000 €“, ecco che puoi iniziare a ragionare su come raggiungere l’obiettivo.

Potresti decidere di rilanciare il tuo pacchetto di consulenze VIP subito dopo le vacanze, puntando a ottenere 6.000 di quei 10.000 euro entro il 31 ottobre e il resto dalla promozione dei tuoi corsi evergreen. O qualsiasi altra cosa.

Il punto è: gli obiettivi SMART aiutano a trasformare la tua visione in un piano d’azione concreto. E se ogni sotto-obiettivo del piano d’azione segue la formula e tu ti impegni a rispettare quanto hai stabilito, le tue probabilità di successo aumentano.

 

Obiettivi HARD

L’acronimo HARD, coniato da Mark Murphy, propone un approccio completamente diverso alla definizione degli obiettivi rispetto al modello SMART.

Secondo Murphy, un obiettivo deve essere:

  1. HEARTFELT > Sentito
  2. ANIMATED > Vivido
  3. REQUIRED > Necessario
  4. DIFFICULT > Difficile

Come vedi la formula si concentra su qualcosa che nella formula SMART non viene preso in considerazione: l’investimento emotivo e l’impegno di chi dovrà raggiungere gli obiettivi.

Ecco i perché dell’acronimo:

  • Sentito: se l’obiettivo che hai definito non ti sta a cuore, non sarai davvero motivato a raggiungerlo e lascerai perdere alle prime difficoltà o farai solo il minimo necessario. Sembra banale ma è proprio così.
  • Vivido: avere un’immagine chiara e dettagliata del futuro in cui i tuoi obiettivi HARD saranno raggiunti ti aiuta a prendere in mano la situazione e fare tutto ciò che è in tuo potere per trasformare l’immagine in realtà.
  • Necessario: sentire che raggiungere il tuo obiettivo è una necessità e non un di più aiuta a non procrastinare e restare focalizzati su come raggiungerlo.
  • Difficile: per essere motivante e appagante, un obiettivo deve essere difficile da raggiungere… al punto giusto. Abbastanza da spingerci a migliorare le nostre capacità e sviluppare i talenti; non irraggiungibile o troppo pretenzioso rispetto al professionista e alla persona che sei oggi.

 

Obiettivi SMART, PURE e CLEAR: il modello GROW

Sir John Whitmore è stato pioniere del coaching e co-creatore del modello GROW – uno dei framework di performance coaching più usati al mondo.

Nel libro Coaching for Performance, Whitmore definisce i 14 criteri che un obiettivo dovrebbe soddisfare per avere le maggiori possibilità di successo, espressi in tre acronimi: SMART, PURE e CLEAR – facilmente applicabili anche alla definizione degli obiettivi aziendali. Vediamoli insieme.

Obiettivi SMART

L’acronimo SMART usato nel modello GROW è leggermente diverso da quello che ben conosciamo e che ho riassunto qui sopra. Definisce infatti un obiettivo:

  • SPECIFIC > Specifico
  • MEASURABLE > Misurabile
  • AGREED > Concordato
  • REALISTIC > Realistico
  • TIME-PHASED > Definito nel tempo

Obiettivi PURE

L’acronimo PURE racchiude caratteristiche che rendono un obiettivo condivisibile da tutti quelli che contribuiscono al suo raggiungimento.

  1. POSITIVELY STATED > Espresso in positivo
  2. UNDERSTOOD > Compreso
  3. RELEVANT > Rilevante
  4. ETHICAL > Etico

Come nella formula originale degli obiettivi SMART, il termine relevant indica un obiettivo che ha senso non solo rispetto alle necessità contingenti ma anche rispetto alla missione aziendale (o personale) e alla visione per il lungo termine. Ethical invece è un richiamo diretto all’allineamento dei comportamenti ai valori del business. Understood invece significa che l’obiettivo deve essere chiaro a tutte le persone coinvolte, affinché siano sulla stessa lunghezza d’onda nelle fasi operative.

Obiettivi CLEAR

Infine, ecco lo svolgimento dell’acronimo CLEAR:

  1. CHALLENGING > Stimolante e impegnativo
  2. LEGAL > Lecito e raggiungibile nel rispetto delle leggi
  3. ENVIRONMENTALLY SOUND > Rispettoso dell’ambiente
  4. APPROPRIATE > Appropriato
  5. RECORDED > Documentato

Come per l’acronimo HARD, negli obiettivi CLEAR ritorna il riferimento all’impatto sulla motivazione. Il termine challenging però rimanda anche al valore aggiunto dell’obiettivo per la persona o il business che sceglie di perseguirlo. Appropriate invece parla della coerenza tra i diversi obiettivi per evitare situazioni di conflitto interno e smarrimento. Recorded è importante perché gli obiettivi vanno rivisti e raffinati con regolarità affinché siano sempre allineati alle situazioni di mercato.

 

Quale formula scegliere per definire i tuoi obiettivi?

Come spesso accade, la mia risposta è “dipende”. Da quello che senti importante per te, dal contesto specifico in cui ti muovi e anche dal tipo di obiettivo che stai fissando.

Per gli obiettivi associati alla comunicazione e al content marketing, ad esempio, la formula SMART offre un ottimo punto di partenza. Ma anche abbracciare obiettivi e modalità che rispettano i tuoi valori e la tua etica è importante, se non vuoi poi ritrovarti a fare qualcosa che normalmente non faresti.

Per gli obiettivi di crescita aziendale, invece, potresti voler considerare anche criteri contemplati nel modello GROW come la sostenibilità o la definizione condivisa dell’obiettivo con il tuo team (oltre che la liceità, ça va sans dire).

Pensando agli obiettivi di sviluppo professionale, infine, un mix di criteri SMART e HARD può essere una buona scelta per darti la giusta motivazione e una scadenza per non trascinarti all’infinito.

È il tuo business, la tua decisione.

Ciò che conta è conoscere le tue opzioni per poter valutare la strada più giusta per te.