Storytelling e marketing sono ottimi amici. Non ci credi?
Guarda nei cassetti della memoria e troverai le prove. Un jingle, uno slogan o una marca che ti sono rimasti impressi mentre tu… aspettavi che la pausa pubblicitaria finisse per rituffarti nei cartoni animati.
Se sei troppo giovane per ricordarti un grande pennello forse ci troverai George Clooney che si becca una porta in faccia. Oppure questo spot girato da Spike Lee che fece rivivere un grande leader causando anche qualche dibattito (ma trattandosi di Spike Lee non stupisce).
In ogni caso, quelle storie ti sono entrate sottopelle e ci resteranno.
Insieme al ricordo dei brand che te le ha narrate.
Ti stai chiedendo com’è possibile?
5 motivi per integrare lo storytelling nel tuo marketing
Fare storytelling per il brand significa adottare un approccio narrativo alla comunicazione. Non è una strategia di marketing ma una tecnica che pone al centro il tessuto emotivo ed esperienziale che ruota attorno a un business e chi lo anima. Attraverso le storie, il brand entra in sintonia con i clienti ideali, preparando il terreno a una relazione più profonda.
E tutto grazie a un atto semplice e potente, come il raccontare, che ci portiamo dietro dalle ere.
… ma cos’hanno di così speciale, le storie?
La narrazione stimola la mente
Quando leggiamo informazioni, nel cervello si attivano due aree specifiche legate alla comprensione e all’elaborazione linguistica. Quando invece siamo di fronte a una storia, se ne attivano anche altre, che non hanno a che fare con le parole in sé. Regioni associate al movimento e al pensiero astratto, all’elaborazione delle emozioni, delle immagini e delle sensazioni.
Lo storytelling ci proietta in uno scenario e un’esperienza, che elaboriamo quasi come se fossimo lì.
Ecco perché una storia ben raccontata può farci ridere o commuovere, ispirarci e persino cambiare la nostra opinione su un argomento.
Lo storytelling è differenziante
Ogni brand ha nel cassetto mille storie da raccontare. E sai qual è la parte migliore?
Nessun altro brand avrà una storia come quelle che puoi raccontare tu. Perché dietro ci sono persone, idee, traiettorie di evoluzione e situazioni diverse.
Hai mai visto il mini-film The Man Who Walked Around the World di Johnnie Walker? Sono quasi sei minuti e mezzo girati in piano sequenza in cui l’attore Robert Carlyle (scozzese come il brand) racconta la storia del marchio dalle origini fino al successo mondiale.
La struttura della storia è tipica ma non c’è un’altra etichetta di whiskey con quel protagonista, quei colpi di scena, quel percorso. Ecco perché diventa unica e indimenticabile.
… anche nello stile
Le strutture narrative hanno un’importanza strategica nel marketing. Ogni storia può essere raccontata da angolazioni diverse: puoi mettere l’accento sui pain point, sui momenti di conflitto, sulla trasformazione, sulla proposta di valore, …
Ogni modalità narrativa corrisponde a una specifica intenzione. Trovare i modelli di storytelling più adatti alla voce del brand aiuta a far emergere il tuo personalissimo sguardo sul mondo. Ma anche a creare un legame empatico più diretto con il pubblico.
Ricordi gli spot Mentos degli anni Novanta? Erano micro-storie che partivano dal quotidiano per esaltare il punto forte del prodotto. Creavano l’associazione tra la freschezza delle caramelle e la freschezza mentale di chi con il loro magico aiuto si cavava di impiccio con il sorriso. In un modo perfetto per il target.
Il brand storytelling attira senza urlare
Per farsi notare, i messaggi promozionali “classici” devono metter su un bello spettacolo. Siamo così abituati ai banner, alle sponsorizzate, ai video che si aprono da soli che, semplicemente, li chiudiamo o scorriamo oltre senza degnarli di uno sguardo.
Le storie invece catturano l’attenzione perché fanno leva sulla sua curiosità, sull’empatia, sull’immedesimazione. Sono un invito discreto a fermarsi e restare ad ascoltare, per emozionarsi e magari scoprire qualcosa di nuovo.
Le storie aiutano a (farsi) ricordare
Nel 2014 a un seminario mostrai questo vecchio spot Barilla a un pubblico estero che non lo aveva mai visto prima. Otto anni dopo, a un altro evento, una persona mi chiese se avessi portato un’altra storia “emozionante come quella della bimba con l’impermeabile”.
Le storie si ricordano più facilmente delle informazioni proprio perché ci coinvolgono di più.
Ci sono diversi studi che lo confermano. Uno di questi, del 1969, chiedeva a due gruppi di studenti di memorizzare 12 elenchi da 10 parole dedicando due minuti a ciascuno. Il primo doveva creare una storia coerente centrata sulle 10 parole da ricordare. Il secondo invece doveva memorizzare “alla solita maniera”, solo guardando la lista.
Nel test di memoria a lungo termine, il 93% degli studenti che aveva usato il metodo delle storie ricordava tutte le 12 liste previste dallo studio. Nel gruppo di controllo, la percentuale crollava al 13%.
Quindi è ufficiale: le storie aiutano la memoria. Non solo nel marketing.
Quali storie puoi raccontare per il tuo brand?
Lo storytelling ti aiuta a farti conoscere dai clienti ideali in modo profondo, umano, autentico. Perché non li lascia a guardare dalla soglia – li prende per mano e li accompagna nel tuo mondo, invitandoli non a guardare bensì a partecipare.
Ecco cinque tipi di storie che puoi usare per creare un ponte di empatia con il tuo pubblico.
Le origini
L’ho già detto e lo ripeto: non esistono due brand con una storia identica. Le tue scelte sono parte di ciò che ti differenzia da tutti i concorrenti.
Racconta come è nato il tuo business. Quali sono i tuoi perché, la tua missione, la fonte segreta della tua motivazione. E in che modo i momenti chiave del tuo percorso ti hanno reso chi sei oggi.
I valori
Siamo tutti capaci a dire che siamo guidati da valori granitici come libertà, indipendenza, cura dell’altro, … Fai un passo oltre. Racconta un punto di svolta in cui hai scelto una direzione precisa – e magari scomoda – nel tuo business per restare fedele a un tuo valore.
I successi e i fallimenti
Di storie “dalle stelle alle stalle senza fermate” ne abbiamo sentite a migliaia. E quasi nessuna è vera.
Nella vita di un brand ci sono alti e bassi, progetti che non decollano e riprese vertiginose, momenti di crisi, evoluzioni, piccoli e grandi traguardi. Mostra la tua verità. Condividi i successi e i fallimenti, ciò che hai imparato, cosa ti ha aiutato a restare sulla tua rotta, la tua crescita.
Le ispirazioni
Racconta la storia dei tuoi prodotti e servizi partendo dal principio. Perché hai scelto di creare proprio quel percorso di consulenza e non un altro? A chi pensavi mentre le mani volavano sulla stoffa? Qual’è il problema che vuoi eliminare dalla vita dei tuoi clienti? Il sogno che con il tuo aiuto potranno trasformare in realtà?
Le storie dei clienti
Il tuo brand vive grazie a loro: le persone che ti hanno già dato la loro fiducia e continuano a farlo.
Condividi i retroscena dei progetti che ti rendono felice di ciò che fai ogni giorno, chiamando a raccolta altre voci oltre alla tua. Rafforzerai l’autorevolezza di brand e aiuterai le persone a capire cosa significa davvero lavorare con te.
Lo storytelling è un filo che unisce
Con la narrazione, il tuo business diventa tridimensionale nella mente dei clienti. Acquista corpo, spessore, valore.
Smetti di essere una faccia come mille altre perché le storie illuminano ciò che hai solo tu.
Se la tua comunicazione è in stallo, posso aiutarti con Lapis – la consulenza in cui riscopriamo il tesoro nascosto: la voce autentica del tuo brand, le storie che puoi condividere, e le parole giuste per entrare in sintonia con le persone che vuoi davvero raggiungere.
Sono copywriter e content strategist,
alchimista di significati da vent’anni o giù di lì.
Progetto e creo contenuti per il web e l’email marketing che aiutano freelance, coach e creativi a crescere online con una comunicazione su misura. Detesto i tecnicismi inutili e le parole a casaccio. Amo lavorare con persone coraggiose che mettono nel proprio business passione, tecnica, cuore e cura. Conosciamoci meglio