Quando si è iniziato a parlare di brand storytelling sembrava la più grande invenzione dopo la lavatrice. In realtà, le storie fanno parte dell’esperienza umana da sempre. Dai miti della creazione e giù fino ai romanzi “da viaggio”.
Nello storytelling d’impresa le storie non vengono usate per intrattenere o trasmettere conoscenze mistiche bensì per comunicare la storia, l’identità di un brand e il valore aggiunto che offre ai clienti ideali. Però questo non vuol dire che l’ispirazione giusta per uno storytelling coinvolgente si può trovare solo nei manuali di settore. Anche le storie in cui ci immergiamo ogni giorno per staccare dalla quotidianità possono dare spunti utili.
Ecco quattro consigli di brand storytelling per raccontare il tuo business in modo lieve e un po’ magico, ispirati al cinema della vecchia Hollywood in bianco e nero.
Occhio allo scenario
Hai mai notato che quasi tutte le commedie romantiche hanno un’ambientazione contemporanea all’anno di uscita? Non è per pigrizia o per mancanza di inventiva. Lo scenario noto aiuta lo spettatore a immedesimarsi e sognare insieme ai personaggi.
Anche nel brand storytelling è importante. Se lavori con artigiani, per i tuoi clienti ideali sarà molto più facile immedesimarsi in uno scenario vicino alla loro realtà rispetto alla storia di successo di un magnate dei media.
Falla semplice (ma mettici del tuo)
Quasi tutte le storie che vediamo al cinema seguono schemi narrativi noti, con le dovute variazioni. Questo perché, come per l’ambientazione, anche la trama “tipica” aiuta il pubblico a immergersi nel racconto e seguirne gli sviluppi. Le storie “comuni” sono preziose, perché statisticamente ci saranno molte più persone pronte a riconoscersi e cogliere la morale della favola.
A volte può avere senso raccontare una storia diversa per mettere in luce il valore del tuo lavoro. Ad esempio, un progetto complesso è una buona occasione per evidenziare le tue qualità organizzative o di problem solving. Ma anche in questo caso la narrazione deve essere semplice, per non perdersi nei meandri.
Qualunque sia la trama, ricorda di aggiungere alla miscela un tocco di personalità. Ogni regista ha una propria cifra stilistica che lo rende riconoscibile. Per differenziarti dalla concorrenza, fai emergere l’identità e la personalità del tuo brand con la scelta delle parole, delle immagini, dei font e dei colori…
Tutto è bene quel che finisce bene
Non tutte le storie che coinvolgono il nostro business finiscono bene.
Potrebbe capitarti, ad esempio, di parlare di un lancio che non ha avuto successo oppure di una situazione spinosa con un cliente che non si è risolta con un “per sempre felici e contenti”. Anche queste storie sono importanti nel brand storytelling, perché mettono in luce il lato più umano del business.
Per evitare che il tuo pubblico scambi il racconto con una lamentela, però, devi saper “perdere con classe”. Proprio come nelle vecchie commedie, in cui anche il perdente in amore esce di scena fischiettando.
Un metodo semplice per farlo? Dare risalto a quello che gli inglesi chiamano silver lining – il risvolto positivo di un evento negativo – raccontando, ad esempio, un insegnamento o un consiglio tratto dalla tua esperienza. Così la tua storia acquista valore anche per le persone con cui la condividi.
Abbi sempre chiaro dove stai andando
Se metti “commedia” e “Hollywood” nella stessa frase, nella successiva ci sarà Billy Wilder. E questo consiglio di storytelling viene dritto dalle parole del regista, raccolte da Cameron Crowe nel libro Conversations with Wilder.
Fare narrazione di brand significa raccontare storie, piccole o grandi, con un obiettivo: comunicare valore.
Per raggiungerlo, devi aver chiaro sin dal principio come vuoi utilizzare una certa storia. Ovvero: quale aspetto del tuo brand o di un tuo prodotto/servizio vuoi far brillare attraverso il racconto. Questo ti aiuterà a non diluire la morale della favola in mille trame secondarie, per una narrazione d’impatto.
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