fbpx

Nonostante il nome oscuro, gli pseudobiblia sono molto più comuni di quanto immagini. E sono pronta a scommettere che ne hai già incontrato qualcuno, magari senza saperlo.

Di cosa si tratta? Semplice: uno pseudobiblium (o pseudobiblion) è un libro immaginario. Un’opera letteraria che non esiste ma che viene citata come vera in un romanzo o in un altro universo narrativo, come ad esempio un film.

Prendi ad esempio il Manuale delle Giovani Marmotte. La versione di carta e inchiostro che tanti di noi hanno avuto tra le mani è un’invenzione tutta italiana, pubblicata per la prima volta da Mondadori tra il 1969 e il 1974 e poi tradotta in diverse lingue. Prima di allora il famoso manuale era uno pseudobiblion, creato da Carl Banks nel 1954 per la storia Zio Paperone pesca lo skirillione e poi diventato una presenza costante negli zaini di Qui, Quo e Qua.

L’origine degli pseudobiblia però è molto più antica. I fantalibri infatti sono un espediente letterario utilizzato da secoli per arricchire un’ambientazione con dettagli verosimili, dare voce ai pensieri dei personaggi (e talvolta degli autori) o per creare trame complesse.

Nella letteratura italiana, lo pseudobiblion più famoso è probabilmente il manoscritto fittizio che Manzoni cita come fonte della storia di Renzo e Lucia nel suo I promessi sposi (1827). Seguito a ruota dalla “verace cronica de Turpino” che Matteo Maria Boiardo avrebbe tradotto per narrare le gesta de L’Orlando innamorato (1483).

Allargando lo sguardo, nel mondo della fantasia ci sono migliaia di libri immaginari che hanno catturato l’immaginazione di lettori di ogni età. Eccone alcuni.

 

7 pseudobiblia famosi tra letteratura e cinema

Le Cronache di Astinus

Astinus di Palanthas è ammantato di mistero. Nessuno sa quanti anni abbia né perché non invecchi. Chi lo incontra non riesce a ricordare il suo volto. Trascorre i giorni e le notti nel suo studio, scrivendo senza sosta tutto ciò che accade a Krynn…

Create da M. Weis e T. Hickman, le cronache mai scritte dal misterioso Astinus compaiono per la prima volta nel romanzo I draghi del crepuscolo d’autunno (1984), primo libro della trilogia fantasy Cronache di Dragonlance.

 

De umbrarum regni novem portis

Lucas Corso è un esperto di libri antichi con un’anima da avventuriero da romanzo. Sulle tracce del misterioso e rarissimo De umbrarum regni novem portis, pubblicato dall’esoterista Aristide Torchia nel 1666, intraprende un viaggio pericoloso che lo porterà a girare mezza Europa…

Il club Dumas (1993) non è soltanto un romanzo avvincente, da cui è stato tratto anche il film La nona porta (Polanski, 1999). È anche una vera miniera di pseudobiblia.

Per dare vita al mondo di Lucas Corso, infatti, l’autore ha creato una biblioteca di oltre 20 titoli immaginari, principalmente legati ai temi dell’occulto, mescolati con sapienza a più di 30 libri esistenti.

 

Enciclopedia galattica

L’Enciclopedia galattica è lo pseudobiblion più citato nel mondo della fantascienza. Ed è nata ben prima che Douglas Adams creasse l’ugualmente fittizia (ma più economica e di certo più rassicurante) Guida galattica per autostoppisti.

Questo monumentale tributo alla conoscenza interstellare compare per la prima volta nel racconto Foundation (1942) di Isaac Asimov. Da questo e altri suoi racconti, l’autore trarrà poi le basi per la celebre Trilogia della Fondazione.

Come nella migliore delle tradizioni legate agli pseudobiblia, Asimov non si limita a “buttare lì” un titolo inventato. L’autore infatti ha scritto anche diversi estratti dell’Enciclopedia galattica, che viene citata a più riprese in tutte le opere del ciclo.

 

Dalla Flatlandia alla Thoughtlandia

Pubblicato nel 1884, Flatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni è un esperimento letterario interessante, anche se un po’ datato e squisitamente nerd.

Il libro immaginario pensato per quest’opera intricata compare alla fine di un viaggio tra matematica, satira e critica filosofica. Non proprio una lettura da spiaggia… ma comunque intrigante.

 

Sotto la loggia

Tornata in Inghilterra dopo un lungo soggiorno fiorentino, la giovane Lucy ritrova un proprio momento privato tra le pagine del romanzo Sotto la loggia. La scoperta scatenerà un turbine di emozioni e complicherà la vicenda.

Pubblicato nel 1908, Camera con vista è un romanzo intenso. Edward Morgan Forster unisce romanticismo e critica sociale in un’opera dalla prosa elegante, creando un ritratto deciso e delicato insieme dell’età edoardiana.

 

Chiunque può cucinare

Che i libri possano ispirare coraggio e sete di avventura è cosa nota. Meno comune, invece, che trasformino un topolino di campagna in un grande chef.

Ratatouille, film d’animazione del 2007, è un delizioso pasticcio a cinque stelle. Un mix tra commedia e romanzo di formazione con l’immancabile pizzico di storia d’amore.

Rémy, un estroso roditore con ambizioni gastronomiche che vanno ben oltre il bidone dei rifiuti, passa letteralmente dalle fogne alle cucine di un grande ristorante. La sua ispirazione? Lo pseudobiblion di ricette dello chef Auguste Gusteau, con il suo titolo incoraggiante: Chiunque può cucinare!

 

Canti di Dhol

Tra i polverosi scaffali della Miskatonic University si nascondono moltissimi pseudobiblia. Il più celebre è sicuramente il Necronomicon, nato dalla mente di H.P. Lovecraft intorno agli anni Venti e diventato nel tempo uno dei non-libri più citati in film, giochi, romanzi e racconti.

Meno noto è invece Canti di Dhol, pseudobiblium che debutta nel racconto The Horror in the Museum (L’orrore nel museo, 1932). Si sa poco di questa raccolta di canti tradizionali delle creature non del tutto umane che popolano l’arido altopiano di Leng. Forse, però, considerando la fine a cui di solito vanno incontro i curiosi nell’universo di Lovecraft, è meglio non indagare oltre.