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copertina articolo sugli ostacoli alla creatività

Se la creatività è un dono di tutte le persone, perché così tante pensano di non essere creative o si sentono bloccate quando è il momento di generare nuove idee o soluzioni?

In vent’anni di lavoro nella comunicazione di brand ho accumulato qualche punto esperienza in blocchi e blocchetti creativi. Ed è naturale: la creatività non si comanda.

Certo, puoi coltivare il pensiero creativo per aiutare la mente ad essere pronta quando le chiedi uno sprint. Però non si può davvero controllare.

Oltre a questo… ci sono ostacoli alla creatività che non hanno a che fare con la tua inventiva. Derivano dalle caratteristiche interne della persona o dalle circostanze.

Ecco i più comuni, con qualche suggerimento per superarli.

 

La fretta

Chiedilo a qualsiasi designer, copywriter, artista, autore e confermerà: le scadenze possono essere una trappola mortale per l’idea giusta.

L’urgenza di essere creativi a comando crea un sovraccarico di stress. Anche chi resiste meglio alla pressione può sentirsi soverchiato e ritrovarsi bloccato.

Che si fa allora? Un passo indietro per lasciare aria alla mente.

Sembra un controsenso, lo so. Però più ti ostini, peggio è. I pensieri diventano ricorsivi, ti senti annaspare, nebbia. E la frittata è fatta.

Anche solo un paio d’ore di libertà possono bastare. L’importante è concedersele senza sensi di colpa. Non è tempo perso né rubato ma qualcosa che fai per riattivare il flusso creativo che ti permetterà di dare il meglio di te al tuo cliente, a chi legge i tuoi contenuti, al tuo pubblico.

 

La “bolla” degli stimoli

Ci sono molti aspetti del pensiero creativo che ancora non comprendiamo ma una cosa è certa: la creatività nasce nella contaminazione.

Sappiamo, ad esempio, che nel processo creativo entrano in scena tre operazioni in cui la mente “gioca” con idee che ci sono già per arrivare a qualcosa di nuovo.

slide con meccanismi creatività breaking bending blending

Dalla presentazione “Transcreation – Honing your skills” – UTICamp 2019

In pratica, per generare nuove idee la mente:

  • scompone concetti e li riassembla (breaking)
  • combina idee diverse per vedere l’effetto che fa (blending)
  • piega, modella e stiracchia creando variazioni sul tema (bending).

Quindi: più materiale hai a disposizione, più e semplice essere creativi.

Il modo più semplice per dare a Cervello ciò che gli serve per creare è andare a caccia di stimoli nuovi. Restare chiusi nella “bolla” di ciò che conosciamo già – persone, argomenti, attività- significa esporsi alle solite idee. Scoprire mondi nuovi invece ti arricchisce… e non devi per forza stravolgerti la vita o trasformarti nell’anima della festa se sei introverso.

Se ami leggere, ad esempio, puoi ampliare i tuoi orizzonti semplicemente esplorando un genere letterario nuovo.
Oppure scegliere libri scritti in un Paese lontano.

Io l’ho fatto di recente tuffandomi nella letteratura giapponese, di cui conoscevo pochissimo. E non ho scoperto solo storie nuove ma anche una sensibilità diversa e un diverso sistema di pensiero. Un tesoro di idee e suggestioni a cui ora posso attingere liberamente.

Inoltre, cercare nuovi stimoli al di fuori della bolla aiuta a trovare ispirazione senza copiare.
Che è alla base del lavoro davvero creativo.

 

La paura di sbagliare

I peggiori ostacoli alla creatività sono quelli che arrivano da dentro. Smontarli in modo definitivo è difficile, così tendono a tornare quando meno te lo aspetti. Tendenzialmente, quando sei già stanco o sotto pressione e quindi hai la guardia bassa.

La paura di sbagliare può avere tante origini diverse:

  • il perfezionismo
  • la paura del giudizio degli altri
  • la mancanza di autostima
  • il bisogno di controllo.

Quindi non c’è una “cura standard” o una pozione miracolosa. Ciascuno trova la sua via, che può anche passare da un intenso lavoro su sé stessi per sciogliere i blocchi più profondi.

Posso dirti solo quello che funziona per me: accettarla, e accettare che non tutte le ciambelle escono col buco.

Tutti vorremmo avere solo idee brillanti ma la verità è che nella maggior parte dei casi “l’idea giusta” arriva solo dopo averne scartate tante che facevano ridere (o piangere) . Quando si lavora a un payoff. ad esempio, capita di scartare diverse decine di opzioni. E questo è una parte naturale di qualsiasi processo creativo.

Scomoda, certo… ma non te ne puoi liberare, quindi meglio farci pace.